martedì 19 febbraio 2008

Alternativa Web 2.0 ad Ebay?

L'aumento delle tariffe Ebay per gli inserzionisti va ad incrementare notevolmente la percentuale di denaro "trattenuta" in qualche modo dal ricavato di una vendita. Se infatti si utilizza, come probabile, il sistema di pagamento Paypal, alla fine uno si ritrova a cedere qualcosa come circa il 20% del ricavato della vendita, percentuale che aumenta se supera determinate cifre.
Sarebbe interessante a questo punto abbandonare in massa Ebay per creare un tipo diverso di piattaforma di vendite on line, basato non sul fallimentare sistema di feedback - che non è altro che un ricatto - bensì su una ricerca "geografica" e "tipologica" degli oggetti. La logica che risiede nell'attuale catalogazione di Ebay è, a mio modo di vedere, macchinosa e poco efficace; più interessante una fondata su un approccio diverso, coerentemente con la logica del Web 2.0 di cui si è già parlato in questo blog.
Non credo sia infatti impossibile la creazione di "negozi virtuali" all'interno di una mappa online, con la "bacheca" di esposizione e tanto di "prezzo". Un motore di ricerca integrato con google ad esempio farebbe il resto.
Credo se ne possa parlare, è il momento adatto...

http://forums.ebay.it/thread.jspa?tstart=0&threadID=600084901&mod=1203209824291&anticache=1203407114564

martedì 12 febbraio 2008

Coop Himmelblau - Falkestrasse Modelled in SketchUp-5



Il sito dell'autore è: http://vizarch.blogspot.com/

A building energy analysis plugin

Leggo sul blog di Google Sketchup che è attualmente in fase beta un tool per Sketchup (per ora solo versione Windows, quindi non ho potuto provarla). L'add-on, a detta degli sviluppatori, è un "building energy analysis plugin"; finora il software Sketchup è stato ampiamente sottovalutato nella sua possibilità di contabilizzare rapidamente le superfici, forse questa plugin potrebbe essere interessante in una ottica di contenimento del consumo energetico, argomento decisamente attuale ora in Lombardia.

domenica 10 febbraio 2008

La fiera delle informazioni

La tradizionale immagine della mappa quale supporto sul quale riversare un certo tipo e numero di informazioni è superata e deve essere sostituita: il modello di una trasmissione da un soggetto "sapiente" ad uno "ignorante" non risulta infatti più coerente con la attuale frammentazione e costellazione di soggetti in parte sia sapienti, sia ignoranti - conseguenza di un allargamento della base. L'indebolimento dei centri tradizionali di sapere - università, centri di ricerca - già teorizzato da Lyotard nel suo celebre saggio del 1979- La condition postmoderne - risulta ormai compiuto a favore di una rete più complessa di enti la cui necessità è lo scambio di informazioni, al duplice scopo di completare quelle in proprio possesso e di utilizzarle in un continuo processo informativo.
In questa prospettiva la mappa quale "oggetto" di scambio informativo ritorna in primo piano quale piattaforma del sapere, ma mutata nelle sue forme e nelle sue caratteristiche. Siti internet molto popolari quali Picasa Web Album, YouTube, Google Earth o Flickr, ma anche Skype o MSN, cosa altro non sono se non immense piattaforme di informazioni nelle quali soggetti indefiniti - che non possono certo essere essere "sapienti" nel senso tradizionale del termine - contribuiscono volontariamente con alcune informazioni in loro possesso alla generazione di una galassia informativa per un risultato complessivo del quale non si è più personalmente responsabili.
In altre parole, siamo tutti informatori - senza essere sapienti.
La conclusione pragmatica che si può trarre da questa lezione è che nessuna informazione può, a livello teorico, essere esclusa dalla piattaforma informativa, che si pone quale "centro vuoto" intorno al quale gravitano tutte le informazioni. Proprio l'analogia con il modello atomico aiuta a creare l'immagine di un sistema vorticoso di enti in movimento e in scambio tra loro - le informazioni; il possesso in sé di una informazione non sembra essere in grado di garantire molto.
La creazione di un "luogo" nel quale far convergere spontaneamente una serie di informazioni sembra essere la necessità odierna; la ricchezza di informazioni disponibili è del resto ricchissima e potenzialmente in espansione, e richiede continuamente "dove" potersi collocare. Ed è in questo orizzonte che occorre pertanto muoversi.

Modelli 3D dalle foto?


Che la tecnologia sviluppata sulle basi matematiche della fotogrammetria fosse capace di generare nuovi prodotti lo sosteniamo da tempo. Progetti come Photosynt di Microsoft o come questo "VideoTrace" prodotto dall'Australian Centre for Visual Tecnologies stanno a testimoniarlo. Il video merita di essere visto.

venerdì 8 febbraio 2008

Microsoft vuole Yahoo...come mai?

Avevo il sospetto che dietro l'offerta "ostile" di Microsoft su Yahoo ci fosse qualcosa di più importante dello spartirsi una fetta maggiore del budget pubblicitario stimato al raddoppio nel prossimo futuro...e ho trovato questo articolo che cito, in cui si dice ... "Non c’è solo la pubblicità, in gioco, sostengono unanimemente, ma una più articolata strategia per la distribuzione delle business application su Internet, segmento sul quale Google si muove da tempo con maggiore decisione.
Secondo Forrester, Yahoo porta in dote datacenter molto efficienti e un talento ingegneristico fondamentale per Microsoft: le garantirebbe un nuovo ritmo in un segmento nel quale la società si è finora mossa piuttosto lentamente."
Le librerie YUI (Yahoo User Interface) sono ormai presenti in ogni framework web, non a caso.
E terrei anche d'occhio i prodotti Adobe, specialmente Flex e AIR....il Web 2.0 fa sul serio, e forse anche in Microsoft hanno capito che non c'è più tempo da perdere.

giovedì 7 febbraio 2008

It's God

Al di la della "drammatizzazione" delle potenzialità che i nuovi servizi consentono, in questo video c'è in nuce l'idea che "la fotografia" (preferibilmente panoramica come in StreetView) sia centrale rispetto al tema della "navigazione" all'interno di un territorio.
Non una foto statica, ma il fotogramma di un proprio percorso di navigazione. Dalla mappa bidimensionale che guarda sempre a nord, ad uno spazio che si possa "vedere" e riconoscere in una foto, e navigare, e scoprire....ma dove le porte possano restare chiuse a chi non ha la chiave!





Mappe tridimensionali

Mappare il mondo può voler significare molte cose.
Si può pensare ad una normale mappa su carta, che rappresenti il mondo "dall'alto", a varie scale, nelle sue variazioni più o meno "intelligenti" - dal comune stradario ad un vero e proprio fotogrammetrico ad alta precisione - oppure ad una mappa alternativa, in grado cioè di interpretare diversamente la realtà ma rimanendo comunque all'interno dell'ambito "mappa". E' questo il caso di una nuova tendenza, che vede il tentativo di produrre una mappa tridimensionale.

Qualcuno sta cercando di produrre un progetto ambizioso: la modellazione tridimensionale nientedimeno che di una serie di città mediante un software gratuito, Google Sketchup, da visualizzare poi sulla piattaforma di Google Earth.

Un tentativo che tuttavia non mi sembra stia mantenendo le promesse iniziali, in quanto le porzioni di città realizzate appaiono infine una copia sbiadita della realtà che intendono rappresentare: la necessità di realizzare modelli con foto a bassa qualità per non appesantire il download, la inevitabile semplificazione di tutta una serie di elementi volumetrici - tetto, cornicioni, sporgenze, balconi, terrazze, ecc. Il risultato di questi due limiti è la banalizzazione: tutte le città sembrano uguali in questo modo - il che potrebbe anche essere una via per "leggerle" - ma non sembra essere questo l'obiettivo.
Esistono inoltre software che semplificano le operazioni di "stiramento" delle fotografie.

Anche io ho provato a realizzare porzioni anche estese di quartieri della città di Milano; proprio tentando di fare delle panoramiche dalle fotografie scattate ho tuttavia intuito che una buona panoramica è in grado di raccontare molte più cose che non un modello tridimensionale banalizzato. Questo potrebbe essere un modo alternativo di affrontare la questione.

mercoledì 6 febbraio 2008

Benvenuti in Map2Earth


Mappare la terra. Già, ma come? Quali strumenti possiamo utilizzare, quali modalità di rappresentazione, a quale livello di dettaglio conviene spingersi?
Domande a cui non sappiamo dare risposte definitive, ma alle quali possiamo proporre in risposta delle suggestioni, dei percorsi possibili, nuove metodologie operative che tengano conto di quanto quotidianamente la rete ci propone nel settore dell'informazione geografica. Un territorio senza limiti di scala, dai confini nazionali al perimetro della stanza in cui siamo ora. La vecchia divisione tra CAD e GIS è destinata a scomparire, verso un nuovo paradigma ben identificato nel concetto stesso di Web 2.0, definizione "per negativo" di come si sta trasformando il mondo dell'IT.
XML e CSS, Javascript e Ajax, WebServices e XMLRPC, SOAP e Ruby, Php e SourceForge, Open Source e MapServer, acronimi e tags di un nuovo modo di operare, non dimenticando i tre "protagonisti" che hanno spalancato le porte dell'informatizzazione geografica: Google Maps, Google Earth e SketchUp.